Osimo: Palazzo Gallo

Palazzo Gallo, posto nella centrale piazza Dante, prende il nome dalla nobile famiglia Gallo, originaria di Carpi.
Nel XVI secolo Antonio Maria Gallo, vescovo di Osimo dal 1591 al 1620, Cardinale del titolo di S.Agnese, protettore della Santa Casa di Loreto e Legato in Romagna, volle edificare questo imponente edificio per uso personale sul luogo delle demolite case Dolfi e Capilupi e della chiesa di S.Palazia. 
Il palazzo u di proprietà della famiglia Gallo, poi Gallo Manciforte, fino al 1888, anno in cui venne venduto alla Cassa di Risparmio di Osimo.
La facciata in mattone presenta tre ordini di grandi finestre con cornici in pietra in corrispondenza di altrettanti piani, ed un solenne portone d'ingresso sormontato da un balcone balaustrato sormontato da due grandi colonne in pietra d'Istria.
Lungo l'ampio scalone d'accesso al piano nobile si incontrano alcune statue allegoriche in gesso rappresentanti le quattro stagioni.

Il salone delle feste e dei ricevimenti presenta, perfettamente conservato, un soffitto a botte mirabilmente affrescato da Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio (1552-1626). Al centro del soffitto è raffigurata la scena biblica del "Giudizio di Salomone", fiancheggiata da due grandi figure allegoriche della "Sapienza divina" e della "Grazia"; tutt'intorno si trovano, in corrispondenza dei lati maggiori, altre sei figure simboliche, racchiuse entro cornici triangolari,  a tutt'oggi oggetto di interpretazione: la "Giustizia", la "Vanità" (o "Verità Storica"), la "Pace" (o l'"innocenza"), la Diligenza (o la "Conoscenza"); mentre in corrispondenza dei lati minori, l'"Angelo della Croce e l'"Angelo della Cornucopia".

Le grotte di Palazzo Gallo

I sotterranei di palazzo Gallo ospitano un intricato dedalo di gallerie poste su due piani. La rete sotterranea scavata nell'arenaria attraversa in senso longitudinale la piazza per convergere verso i sotterranei della chiesa dio S.Gregorio.
Il rilievo planimetrico fa ipotizzare che queste gallerie un tempo potessero essere collegate con quelle di palazzo Campana.
 

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